• La Dimora Oscura} ~

Al Winzegamoth

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.Draco Malfoy
view post Posted on 28/7/2011, 08:58




:draco:

"Arrivano subito, signor Malfoy"
Era così che la segretaria dell'ex ufficio di Lucius aveva risposto, mentre Draco rimaneva fermo a osservare la porta del luogo dove per lunghissimi anni, aveva appena intravisto suo padre parlare e firmare fogli. Ricordava quando da piccolo, pensava che la porta lo avrebbe mangiato se avesse disturbato Lucius nel suo lavoro. Dopotutto Lucius non era una persona così malvagia, certo, aveva i suoi interessi, ma segretamente, Draco stava imparando a perdonarlo. Quello che Lucius aveva fatto, lo aveva fatto solo per lui, per proteggerlo e ora si era ripetuta la storia, ma con lui: per proteggere chi ami devi sempre sacrificare qualcosa e il prezzo è sempre il solito, la propria libertà., così aveva detto Lucius una volta, dopo che aveva spiegato come mai era tornato a casa e aveva ripreso quella che era la sua vecchia vita. L'unica nota felice era che aveva una famiglia, anche se a volte, pensava che avrebbe fatto meglio a non avere dei bambini e una compagna da proteggere. Erano troppo vulnerabili, troppo in pericolo e solo a causa sua. Si portò una mano tra i capelli, respirando a fondo e aspettando. Il tempo passava, guardò l'orologio. Dovevano solo portare dei documenti, la segretaria uscì dall'ufficio e gli disse che ci sarebbe voluto un po' per trovare i documenti richiesti. Malfoy, dunque, decise di andare a prendersi da bere al punto ristoro del Ministero, dove però dovette fare la coda per ordinare un succo di Zucca.
Il locale era pieno e gli elfi passavano ogni secondo dicendo "permesso, permesso, permesso in una litania quasi ipnotizzante.
Quando fu il suo turno, Malfoy ordinò un succo di zucca e una brioche, per poi andare a sedersi nell'unico tavolo disponibile, il primo davanti all'ingresso, in bella vista. Spostò la sedia, si appoggiò allo schienale e rimase a fissare il vuoto, in preda alle sue silenziose meditazioni.
 
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view post Posted on 28/7/2011, 09:12
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I dipartimenti ministeriali collaboravano tra di loro, si passavano documenti, informazioni, fogli e pratiche burocratiche alla velocità della luce, come se tutto il Ministero dovesse essere a conoscenza degli affari di ciascun dipartimento, come se non dovessero esserci segreti. E funzionava così per tutti, tranne che per gli affari dell'Ufficio Misteri. Beh, quello era un mistero appunto. Nel mio completo nero sembravo una donna di certo più grande, più elegante del solito, molto professionale. Sì, le apparenze sul lavoro e l'essere presentabili influenzavano moltissimo ed io non volevo di certo che questo accadesse. Dovevo essere LA migliore, e niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi. Con le mie sole forze, avevo conquistato rispetto e un posto al Ministero della Magia. Dovevo recarmi all'ufficio di un mio collega del Wizengamoth, un giudice per l'esattezza ed ottenere dei permessi per delle inchieste da fare a Londra nelle prossime settimane, e per arrivarci dovevo passare per il punto ristoro del Wizengamoth. Incredibile che ce ne fosse uno anche al prestigioso e serioso Ministero della Magia, e al Wizengamoth poi.
Non ho chiesto di avere un assistente perché NON facesse quello che per me era in surplus, ma per la ragione contraria.
Io un assistente? Mi era stato praticamente imposto di delegare parte delle mie occupazioni a qualcun altro, perché Hermione Granger aveva molte cose da fare, cose di importanza superiore e di massima segretezza. Non l'avrei mai fatto se non mi fosse stato ordinato.
Quindi torna indietro, ricompila i moduli, ri-archiviali e stila rapporto. Lo voglio sulla mia scrivania entro le quattrordici di oggi. Vai!
Sul lavoro ero.. un'arpia. Possibile definirmi così? Decisamente. E visto che quella giornata era stata.. pesante più del solito era normale che fossi indispettita e nervosa. Stringendo delle pergamene e dei registri tra le braccia buttai uno sguardo veloce tra le persone ferme al punto ristoro, e caso volle che vedessi proprio lui, seduto ad un tavolo. Draco. Che faceva al ministero, e al Wizengamoth? Mi avvicinai a lui e mi fermai dietro una sedia.
Draco
Ero felice di vederlo bene, mi sentivo sollevata. Non avevo sue notizie da così tanto tempo.
 
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.Draco Malfoy
view post Posted on 28/7/2011, 09:20




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Malfoy aveva portato una mano sul tavolo di mogano sentendo sotto le dita le varie scanalature delle venature del legno. Era intento a pensare a una soluzione, per liberarsi di Damien e Veronica, per portare via il piccolo Mordred da casa Lestrange e salvare i suoi figli da Voldemort, ma ogni strada gli sembrava impraticabile. Aggrottò le ciglia per un attimo, pensando a come evitare quei due mostri: già, due mostri inquietanti che ti leggevano dentro come niente fosse, se Piton non l'avesse aiutato, di certo sarebbe già morto. Il professore lo aiutava ed era uno dei pochi insieme a Dora, a conoscere tutti i suoi timori riguardo al futuro. Sentì una voce chiamarlo e si voltò di scatto, osservando la ragazza di fronte a lui. Aveva in mano faldoni e registri, e sembrava familiare. Lo aveva chiamato per nome, ma chi era? Solo quando notò l'espressione degli occhi della donna la riconobbe. Sembrava quasi che Hermione Granger si fosse trasformata, con quel completo l'avrebbe scambiata per una qualunque altra strega, ma non la Granger, quella dalla divisa sempre spiegazzata e sempre alle prese con libri e con le avventure di San Potter degli sfigati. Chiuse un attimo gli occhi, portandosi una mano sul mento.
ah, Granger. Conciata così non sembri proprio tu.
disse con tono divertito, osservandola da testa ai piedi. Erano cresciuti tutti, tutti avevano una storia dura alle spalle. Ricordava il sacrificio di Hermione, che aveva rinunciato alla sua famiglia babbana per evitare che venissero uccisi da Voldemort, quello che avevano passato non si poteva cancellare, ma era passato.
Ora bisognava andare avanti.
Con quel tono di voce, mi hai ricordato Pansy quando se la prendeva con Mitchell per i compiti.
 
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view post Posted on 28/7/2011, 09:32
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Avrei dovuto immaginare che in un luogo pubblico, in mezzo a tanta gente che conosceva Draco di fama e che sapeva trattare persone come me con freddezza e quasi sufficienza stentata, lui non avrebbe mai e poi mai parlato con me con quel tono amichevole che avevo conosciuto. Perché lo aveva, e me lo aveva mostrato moltissime volte. Comprendevo la sua posizione, e mi morsi la lingua. "ah, Granger. Conciata così non sembri proprio tu." Simpatico, pensai. Mi guardai addosso, soffermandomi sul seno poco prosperoso, sulla pancia piatta, sul tessuto particolare e pregiato del mio completo. Di certo non sembravo io.
Non si può dire lo stesso di te: sei.. sempre il solito.
Deglutii e bagnai le labbra. Avrei voluto chiedergli che cosa ci facesse lì, se avesse bisogno di qualcosa, se potessi dargli una mano.. Soprattutto come stava. Una domanda banale, forse anche fastidiosa, ma di cui tenevo a .conoscere la risposta. "Con quel tono di voce, mi hai ricordato Pansy quando se la prendeva con Mitchell per i compiti." Paragonarmi a Pansy Parkinson? ME? Lo guardai indignata.
C'è una bella differenza tra me e lei, e dalle circostanze.. M-mi hai sentita?
Mi guardai intorno. Umiliare gli altri pubblicamente non rientrava nelle mie intenzioni, non lo trovavo giusto. Volevo riprenderlo, fargli capire che sbagliava a sottovalutare il suo lavoro ed il mio, ed esortarlo a fare di più. Ma non umiliandolo di fronte a tutto il Ministero in pausa e costringendolo ad una vita lavorativa stressante e difficile più del dovuto.
Ad ogni modo, nessuna cellula del mio corpo può assomigliare a Pansy Parkinson. Nessuna nota della mia voce, nessun gesto, niente. Zero. E per l'appunto io voglio che lui lavori con me, non per me. E' questa la differenza tra me e la Parkinson.
 
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.Draco Malfoy
view post Posted on 28/7/2011, 09:41




:draco:
"Non si può dire lo stesso di te: sei.. sempre il solito". Era sempre il solito. forse, forse infondo non era mai cambiato, alla fine era sempre Draco Malfoy. La sua battuta sulla sua somiglianza a Pansy la aveva scandalizzata, un leggero sorrisetto gli comparve sul viso. Sapeva che si detestavano e lui infieriva, da sempre. Lo trovava divertente, le reazioni di Hermione e di Pansy erano sempre le stesse fin dalla scuola e non smettevano di farlo sorridere. "C'è una bella differenza tra me e lei, e dalle circostanze.. M-mi hai sentita?" Draco annuì, scuotendo una mano.
Certo che ti ho sentito e ti ha sentito tutto il ministero. Siediti.
disse con tono tranquillo, per poi commentare
E' solo che mi aspettavo un tono gentile e comprensivo e non quello di una generalessa da parte tua. Deve averti fatto arrabbiare.
commentò mentre l'elfo arrivava a portare le consumazioni di Malfoy e lui faceva cenno di portare lo stesso per Hermione Granger. Era un pezzo grosso del ministero, e ufficialmente tutti i mangiamorte usavano una specie di doppiogioco a riguardo.
Tutti li volevano far sparire, ma nessuno voleva perdere influenza nel caso non fosse stato possibile toglierli di mezzo. Malfoy portò le mani intorno al bicchiere.
"Ad ogni modo, nessuna cellula del mio corpo può assomigliare a Pansy Parkinson. Nessuna nota della mia voce, nessun gesto, niente. Zero. E per l'appunto io voglio che lui lavori con me, non per me. E' questa la differenza tra me e la Parkinson."
Draco rise
Si, lo so, sempre nobile e grande lavoratrice.. ti conosco Granger.
Piuttosto, ho sentito dire che Weasley è tornato. Castiel lo sa?

disse maliziosamente, sapendo bene che cosa sarebbe venuto fuori: il fratello di sua moglie non aveva di certo molta pazienza e Ron sarebbe di certo stato un bel problema
Fortuna che silente sta rimandando in dietro il suo paladino delle Cause Perse.. Potter ritorna.. il mondo magico fa festa ma non cambia assolutamente niente.
Sai che cosa dobbiamo fare con le passaporte? Mia madre è stufa di stare in vacanza, al mungo hanno bisogno di lei.

 
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view post Posted on 28/7/2011, 10:10
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Sollevai un sopracciglio indignata altamente per il confronto appena fatto da Draco. Si ostinava a paragonare me alla Parkinson, e lo faceva di certo solo per trarne divertimento e per sorridere alle nostre spalle. E così, a suo dire, non mi aveva sentita solo lui ma tutto il Ministero a riposo nell'area relax. Strinsi le labbra, non era di certo quello che volevo. Deglutii e guardai oltre le mie spalle, come se volessi cercare ancora Phinn, il mio assistente, per rassicurarlo con lo sguardo e chiedergli scusa in qualche modo. Beh, oggi pomeriggio, quando lo rivedrò gli chiederò scusa pensai tra me e me mentre tornavo a guardare Draco. Era sciupato, sempre più pallido, con lo sguardo sempre più sottile e spento. Non lo invidiavo, ed ero preoccupata per lui. "Siediti." No, non volevo sedermi e non potevo perché avevo fretta.
Vado di fretta, mi trattengo poco..
Scossi il capo e declinai. Lui intanto aveva ricominciato a parlare, definendomi generalessa arrabbiata. "E' solo che mi aspettavo un tono gentile e comprensivo e non quello di una generalessa da parte tua." Deve averti fatto arrabbiare.Diceva di conoscermi almeno un poco, quindi avrebbe saputo riconoscere la ragione del mio tono di voce e del mio comportamento. Non avevo mai permesso a nessuno di sopraffarmi con la prepotenza o di prendermi in giro, tantomeno sul luogo di lavoro. Per cui, mi sentivo orgogliosamente una generalessa arrabbiata. Il modo con cui avevo detto a Phinn di lavorare con più lena e serietà era stato sbagliato e forse troppo irruento, e gli avrei chiesto scusa. Ma chissà, potevo averne tratto vantaggio e così lui. Era lì per farmi la morale, per dirmi come fare e cosa fare?
Alle volte, bisogna usare il pugno di ferro per poter essere rispettati e per ottenere i risultati che vuoi. Sono una professionista, e voglio che ci lavora con me lo sia di rimando.
Abbassai le braccia e osservai i fogli di pergamena spiegazzati. Forse avrei dovuto sistemarli con una grappetta o in una cartellina di carta. "Si, lo so, sempre nobile e grande lavoratrice.. ti conosco Granger. Piuttosto, ho sentito dire che Weasley è tornato. Castiel lo sa?" Quella domanda mi inquietò, lasciando cadere quella maschera di donna dedita solo al lavoro. Mi tornò in mente la scena della cucina, i biscotti di Castiel, la sua confessione, il suo dirmi di essere geloso di Ronald.. e poi di Ron, del fatto che aveva avuto un figlio con una perfetta sconosciuta in Canada, di quanto mi avesse fatto male scoprirlo..
Sì. Certo che lo sa.
Risposi, quasi sulla difensiva. Strinsi le dita intorno ai fogli e alle copertine dei registri che avevo tra le braccia. Mi era tornato il batticuore e il nodo alla gola.
Le cose vanno bene, tra di noi.
Dissi, omettendo volontariamente il punto 'trascorreremo qualche giorno fuori, in Finlandia per il nostro anniversario', ma non perché non volessi che Draco lo sapesse chissà per quale motivo, semplicemente perché era una cosa personale e non ritenevo che Draco dovesse sapere tutto della nostra vita.
E non sarà di certo il ritorno di Ronald a.. cambiare le cose.
Beh, di questo dovevo ancora convincermene io. "Fortuna che silente sta rimandando in dietro il suo paladino delle Cause Perse.. Potter ritorna.. il mondo magico fa festa ma non cambia assolutamente niente." La notizia si era diffusa in fretta. Al Ministero tutti ne parlavano da quella mattina. Era una notizia splendida, stavano tornando tutti.
Ci vuole ben altro per cambiare questo mondo, e tu dovresti saperlo.
"Sai che cosa dobbiamo fare con le passaporte? Mia madre è stufa di stare in vacanza, al mungo hanno bisogno di lei."
Devi chiedere al dipartimento trasporti. Per il momento, credo che tua madre debba restare a casa a curare le fantastiche rose del suo giardino. O muoversi usando altri mezzi, come la scopa.
*La strega perfetta.*
 
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.Draco Malfoy
view post Posted on 28/7/2011, 10:21




:draco:
"Alle volte, bisogna usare il pugno di ferro per poter essere rispettati e per ottenere i risultati che vuoi. Sono una professionista, e voglio che ci lavora con me lo sia di rimando." Draco alzò un sopracciglio divertito, non si era seduta, ma Malfoy ormai aveva preso una decisione.
Siediti, per favore
sibilò osservando un dipendente ministeriale che si era sporto ad osservarli. Disse che la notizia del ritorno di Ron era stata già comunicata a Castiel, si immaginò cosa era successo, il fratello di Hon versione drago. Avrebbe voluto vederlo, Weasley, alle prese con Castiel furente. Notò lo star male di Hermione e capì che qualcosa non andava, ormai conosceva bene Hermione, disse, con tono tranquillo
Lo sa, va tutto bene, ma qualcosa ti turba.
la fissò negli occhi, se c'era qualche problema doveva venire fuori, poteva riguardare anche lui, erano i mangiamorte? Stavano tramando qualcosa e loro ne erano stati esclusi a causa del suo tradimento? Se c'era pericolo, doveva saperlo.ù
.. E' qualcosa che può avere risvolti.. pericolosi per tutti?
chiese a bassa voce, per poi ascoltare la sua affermazione. "Ci vuole ben altro per cambiare questo mondo, e tu dovresti saperlo", già, chi meglio di Malfoy poteva comprenderlo? Lui aveva fatto di tutto ma alla fine tutto era rimasto uguale. Alzò appena le spalle dicendo
Dobbiamo fare in modo che cambino in qualche modo, però
respirò a fondo, commentando con tono divertito all'idea di sua madre su una scopa
Mia madre, una scopa? Mia madre su una scopa?
scoppiò a ridere, portandosi una mano sulle labbra, Narcissa Malfoy, la signora di Malfoy Manor, troppo nobile persino per usare la metropolvere, avrebbe dovuto usare una scopa? Scosse la testa
Ah, Granger.. ci vedi mia madre su una scopa? Ma dai. E poi curerebbe le sue rose, se fosse in casa. Ma purtroppo la vacanza che ha fatto con mio padre si sta prolungando anche troppo. Che diamine combinate, insomma..
abbassò il tono di voce
.. devo dare delle spiegazioni e non so più che inventarmi. Voldemort vuole che i miei genitori tengano d'occhio un giudice di qua, e sono con lui a Parigi. Cercate di risolvere in fretta, ho bisogno di mia madre per una pozione urgente. Piton è irrintracciabile.
 
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view post Posted on 28/7/2011, 11:05
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"Siediti, per favore." Si era guardato intorno. Al Ministero ci volevano occhi anche dietro le spalle, di lato, di sopra, di sotto.. ovunque, per poter stare tranquilli, davvero tranquilli. E non potevi parlare troppo perché ogni cosa aveva le orecchie. Quello non era un luogo sicuro, ed era anche per questo che non potevamo parlare lì senza correre il rischio di essere ascoltati, spiati e fraintesi. La vita di Draco era in bilico, appesa ad un filo: non potevamo rischiare troppo. Osservai ai miei lati furtivamente prima di scostare la sedia e di acomodarmi, e cercando di mostrarmi disinvolta il più possibile. Lasciai i fogli di pergamena sul tavolo, poco lontani da me e le mani rimasero ferme l'una sull'altra proprio sopra di essi, come per non farli volare via con una folata di vento. "Lo sa, va tutto bene, ma qualcosa ti turba." Il fatto che avesse imparato a conoscermi comportava anche situazioni di questo tipo, analisi che lui faceva di me, su di me e sul mio stato d'animo. Dischiusi le labbra ed inspirai, accigliandomi un po'. ".. E' qualcosa che può avere risvolti.. pericolosi per tutti?" Ma chi, la vita di Ronald? Quello che mi turbava? Aveva avuto un figlio, non aveva portato una maledizione sull'Inghilterra! Attesi un po' prima di dirglielo nel modo più veloce possibile, come se volessi alleviare il dolore in questo modo.
Ha un figlio!
Deglutii e distolsi lo sguardo. Avevo sussurrato quelle parole. Forse non avrei dovuto dirglielo. Ma lui credeva in una minaccia, e un figlio non rappresentava una minaccia. Mai. Parlare di sua madre sulla scopa era un argomento divertente, pieno di ilarità. la nobile signora Malfoy MAI sarebbe salita su una scopa, mai l'avrebbe usata per spostarsi. La smaterializzazione e le passaporte erano gli unici mezzi che usava per spostarsi. Lo sapevo bene. Cominciò a sussurrare per non farsi sentire. Mi sporsi verso di lui, lo guardavo seriamente. Non potevo fare niente per sbloccare le passaporte, non era nei miei compiti. Spostarsi con quei mezzi comportava dei rischi con l'arrivo di Damien e Veronica.
Non posso fare niente per aiutarti, Draco. Le passaporte sono inagibili, come la metropolvere, e la materializzazione è illegale. Per spostarsi, i tuoi genitori devono volare us una scopa o, quantomeno, usare dei mezzi babbani. Non è possibile, rimetterle in funzione, mi dispiace.
 
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.Draco Malfoy
view post Posted on 28/7/2011, 11:24




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Hermione si era seduta e Malfoy la guardava ormai convinto che fosse qualcosa di molto grave la questione che la stava turbando. Ma poi la chiarificazione "Ha un figlio" e Malfoy sgranò gli occhi. Ma chi, Weasley? Weasley aveva messo su famiglia? Alzò un sopracciglio dicendo
Uno solo?
il tono forse non era proprio dei più simpatici ma da sempre Draco aveva l'idea che Ronald, come tutti i Weasley, fosse destinato dal Karma ad avere almeno una ventina di piccoli pezzenti rosso fuoco intorno. Insomma, Molly e Arthur ci erano dati dentro e non tutti erano usciti bene. Percival Weasley, ad esempio, era l'esempio di un Weasley che tentava inutilmente di rendersi presentabile alla comunità magica, ma con pochi risultati. "Non posso fare niente per aiutarti, Draco. Le passaporte sono inagibili, come la metropolvere, e la materializzazione è illegale. Per spostarsi, i tuoi genitori devono volare us una scopa o, quantomeno, usare dei mezzi babbani. Non è possibile, rimetterle in funzione, mi dispiace", che cosa? Malfoy la squadrò e con tono gelido rispose
no, non ci siamo spiegati, tu DEVI fare qualcosa.. tu silente, chiunque! Non posso andare avanti così! Piton non è disponibile, perciò devi spingere tu perchè questo si risolva. Io ho bisogno di quella maledetta pozione.
 
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view post Posted on 28/7/2011, 11:39
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"Uno solo?" Non era già abbastanza shockante sapere che aveva avuto un figlio? Lui invece si preoccupava di sapere quanti ne aveva avuti, se si era 'divertito' abbastanza, o se.. Strinsi le labbra ed annuii. Uno solo era anche sufficiente per il momento. E l'unica cosa che mi dispiaceva davvero era che quel bambino era stato rifiutato da sua madre. Se solo l'avessi mai incontrata io.. L'attenzione poi si focalizzò completamente sul discorso trasporti. Narcissa e Lucius Malfoy erano fermi a Parigi, bloccati senza mezzi con cui spostarsi, Voldemort premeva per avere delle risposte e Draco aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse con una pozione particolare. Piton era irrintracciabile, e lui si trovava con le spalle al muro. Mi sporsi in avanti.
Posso aiutarti con la pozione, ma non con i trasporti.. Il ministero sta facendo il possibile, ma dopo quello che è successo l'ultima volta.. Non possiamo correre dei rischi, Draco. Stanno lavorando senza sosta, sono sicura che presto troveranno una soluzione ma.. Prima di quel momento dovranno trovare un altro modo per poter ritornare in Inghilterra.
Sussurravo, ed ero seria e decisa. Lo guardavo negli occhi: non potevo fare niente per aiutare il culo nobile di Narcissa, e non potevo neanche chiedere di sbloccare le passaporte solo ed esclusivamente per lei, lasciando che il Ministero perdesse credibilità e si scatenasse una incontrollabile reazione a catena.
 
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.Draco Malfoy
view post Posted on 28/7/2011, 11:58




:draco:
Draco la fissò con aria gelida, l'unica cosa che potevano fare era aiutarlo per la pozione. Ma solo Piton era in grado di fare quella pozione speciale e Narcissa era una medimaga in grado di preparare una pozione che mitigava appena solo i sintomi.
No
era solo una parola ma che significava un sacco di cose, non poteva essere così, non doveva andare così.
Tu non capisci, Granger, eppure dovresti essere quella con il cervello. Come posso aspettare ancora? Solamente il professore è in grado di preparare quella pozione e lui è sparito, irrintracciabile, nemmeno i mangiamorte sanno dove sia.
disse con tono glaciale, scuotendo appena la testa, aggiungendo
Damien e Veronica non devono leggermi in testa, o stavolta non solo io, ma anche tutti voi di quel buco di Grimmauld Place siete morti.
già, perchè Draco sapeva e non poteva ancora resistere al potere crescente dei due figli di Voldemort senza rischi, se non aveva il controllo di sè stesso. Si tirò su dicendo
So che i miei genitori non sono proprio di tuo gradimento, ma almeno potresti provare a far qualcosa per loro no?
disse con tono tranquillo, notando che lo stesso mago di prima si era sporto ad ascoltare, Draco continuò
.. Sono certo che mio padre farà la stessa cosa quando avrai bisogno tu.
sembrava che stesse solo facendo quello che facevano tutti al ministero, chiedere e scambiare favori. Sperò che Hermione capisse e non rischiasse di metterlo in posizione tale da doversi giustificare anche per quello.
 
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view post Posted on 28/7/2011, 16:31
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La situazione per Draco stava diventando insostenibile e molto pericolosa. Lui stesso lo ammise, ed io lo capii, leggendo il suo messaggio tra le righe. Avrei voluto fermarlo, dirgli di non continuare, di non parlare troppo in mezzo a tutta quella gente e in quella stanza piena di orecchie e occhi indisctreti, ma non furono sufficiente i miei gesti e le mie occhiate sospettose. Avrei voluto aiutarlo, davvero: ma come potevo? Le passaporte e qualsiasi mezzo di comunicazione e di trasporto erano stati manomessi in un tempo risalente più o meno alla nascita di Damien e Veronica. Tutti i messaggi che erano stati mandati, i patronus e i viaggiatori di metropolvere e passaporte non erano mai giunti a destinazione, tantomeno erano tornati a casa o avevano dato loro notizie. Come potevo permettermi di rischiare una cosa del genere? Mandare i Malfoy chissà dove e poi dovermi anche sentire in colpa per la loro scomparsa?
Non è una questione personale, Malfoy.
Precisai assottigliando lo sguardo ed accigliandomi. Mi ero sporta verso di lui e parlavo a bassa voce. Avevo calcato molto con la voce sul 'Non è', perché era vero: non stavo negando il permesso di usare le passaporte solo perché non avevo un buon rapporto con i suoi genitori, o perché suo padre non mi era molto simpatico, o chissà per quale altro motivo. Lo facevo per il SUO bene, per il LORO bene. Lui correva dei rischi, anche noi ne stavamo correndo molti: ma su questo davvero non potevo fare niente.
Il sistema è stato manomesso, condizionato da un incantesimo di cui non conosciamo ancora la natura né la provenienza, ma è talmente forte che neanche Silente è ancora riuscito a scoglierlo e annullarlo.
Cominciai sussurrando. Quelle erano informazioni TOP SECRET, lui non avrebbe neanche dovuto saperlo. Strinsi le pergamene e le allineai velocemente, guardandolo ogni tanto.
Non sappiamo in che modo, ma le persone e i messaggi spariscono. Non sappiamo dove, non sappiamo in che tempo, non sappiamo un bel niente di niente: vuoi correre il rischio di non riavere indietro i tuoi genitori? Di saperli dispersi in chissà quale posto sperduto? Regulus è un abile pozionista, io posso darti una mano perché SAI che posso.
Lo fissai a labbra strette. Era normale che fosse spaventato, in quel momento lo ero anch'io. Ma non potevamo fare altrimenti.
Cercherò di mettermi in contatto con Piton, e di sbloccare una sola passaporta che colleghi Parigi a Londra: una soltanto, Draco. E alle mie condizioni.
Sollevai il mento e recuperai le pergamene. Spostai indietro la sedia con i piedi e mi alzai. Avevo detto tutto, non c'era nient'altro da dire. Lo guardai un'ultima volta prima di allontanarmi.
 
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°Sirius Black*
view post Posted on 28/7/2011, 16:37




:draco:
Draco aveva ottenuto quello che voleva.
Granger, lo so che cosa sta succedendo e dove finiscono quelli che usano le passaporte.. lo so meglio di te. chiedi a Black del canile di Lord Voldemort, vedrai che ti farà una delle sue descrizioni esaurienti
sibilò Malfoy per poi tirarsi su.
Nemmeno silente aveva ancora capito come fare, che bella cosa!
Sbuffò
Non mi fido di Regulus Black.
disse con tono serio
ma spero che almeno Silente sappia dove è finito Piton.
poi la guardò
che condizioni, Granger?
chiese mettendosi sulla difensiva
 
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view post Posted on 28/7/2011, 16:56
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Lui lo sapeva? Sapeva dove finivano i messaggi e le persone? Canile di Lord Voldemort, Sirius? Ma che cosa stava farneticando? Avevo fatto qualche passo per allontanarmi dal tavolo ma quelle parole mi fecero bloccare istintivamente. Mi voltai piano verso di lui, prima con il viso e poi a tre quarti con il busto. Dischiusi le labbra e scossi il capo. No, dovevamo parlare sul serio, non nell'ala di ristoro del Ministero. Non avrei più detto una parola lì in mezzo. Mi drizzai e sollevai il mento quasi come un serpente pronto ad attaccare, ma io non ero un serpente, non lo ero affatto.
Sei convocato nel mio ufficio, adesso.
Sollevai le sopracciglia e strinsi la mascella. Avremmo avuto modo di parlare, e di molte cose. Perché se lui sapeva dove finivano quelle persone e quei messaggi allora voleva dire che non tutto era perduto. E se lo sapeva, avrebbe dovuto spiegarmi perché nessuno era tornato indietro.
 
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°Sirius Black*
view post Posted on 28/7/2011, 17:04




:draco:
Malfoy la guardò. Nel suo ufficio? Pensava davvero che la cosa non sarebbe stata notata? L'ingenuità di Hermione lo fece sorridere, disse
E va bene..
tanto doveva andare per forza da quelle parti, per i documenti per suo padre. Si alzò prendendo però il bicchiere di cartone con il succo di zucca.
Andiamo, Granger.
disse sbuffando vistosamente, doveva sembrare per motivi burocratici, commentò
.. manca un certificato, mica un faldone di documenti, Granger, quanto sei pignola.
il mago che li stava fissando era difatti passato accanto al tavolo, Malfoy seguì la ragazza verso l'ufficio, in silenzio. Entrò poi nella stanza, luminosa e grande, notando che sulla scrivania c'era scritto "Hermione J Granger" in lettere dorate. Richiuse la porta alle sue spalle, poi imperturbò la stanza.
Malfoy si sedette di fronte ad Hermione, chiudendo un attimo gli occhi
Granger, allora che cosa vuoi sapere? Abbiamo poco tempo.
 
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20 replies since 28/7/2011, 08:58   177 views
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