Sollevai un sopracciglio indignata altamente per il confronto appena fatto da Draco. Si ostinava a paragonare me alla Parkinson, e lo faceva di certo solo per trarne divertimento e per sorridere alle nostre spalle. E così, a suo dire, non mi aveva sentita solo lui ma tutto il Ministero a riposo nell'area relax. Strinsi le labbra, non era di certo quello che volevo. Deglutii e guardai oltre le mie spalle, come se volessi cercare ancora Phinn, il mio assistente, per rassicurarlo con lo sguardo e chiedergli scusa in qualche modo.
Beh, oggi pomeriggio, quando lo rivedrò gli chiederò scusa pensai tra me e me mentre tornavo a guardare Draco. Era sciupato, sempre più pallido, con lo sguardo sempre più sottile e spento. Non lo invidiavo, ed ero preoccupata per lui. "Siediti." No, non volevo sedermi e non potevo perché avevo fretta.
Vado di fretta, mi trattengo poco..Scossi il capo e declinai. Lui intanto aveva ricominciato a parlare, definendomi generalessa arrabbiata. "E' solo che mi aspettavo un tono gentile e comprensivo e non quello di una generalessa da parte tua." Deve averti fatto arrabbiare.Diceva di conoscermi almeno un poco, quindi avrebbe saputo riconoscere la ragione del mio tono di voce e del mio comportamento. Non avevo mai permesso a nessuno di sopraffarmi con la prepotenza o di prendermi in giro, tantomeno sul luogo di lavoro. Per cui, mi sentivo orgogliosamente una generalessa arrabbiata. Il modo con cui avevo detto a Phinn di lavorare con più lena e serietà era stato sbagliato e forse troppo irruento, e gli avrei chiesto scusa. Ma chissà, potevo averne tratto vantaggio e così lui. Era lì per farmi la morale, per dirmi come fare e cosa fare?
Alle volte, bisogna usare il pugno di ferro per poter essere rispettati e per ottenere i risultati che vuoi. Sono una professionista, e voglio che ci lavora con me lo sia di rimando.Abbassai le braccia e osservai i fogli di pergamena spiegazzati. Forse avrei dovuto sistemarli con una grappetta o in una cartellina di carta. "Si, lo so, sempre nobile e grande lavoratrice.. ti conosco Granger. Piuttosto, ho sentito dire che Weasley è tornato. Castiel lo sa?" Quella domanda mi inquietò, lasciando cadere quella maschera di donna dedita solo al lavoro. Mi tornò in mente la scena della cucina, i biscotti di Castiel, la sua confessione, il suo dirmi di essere geloso di Ronald.. e poi di Ron, del fatto che aveva avuto un figlio con una perfetta sconosciuta in Canada, di quanto mi avesse fatto male scoprirlo..
Sì. Certo che lo sa.Risposi, quasi sulla difensiva. Strinsi le dita intorno ai fogli e alle copertine dei registri che avevo tra le braccia. Mi era tornato il batticuore e il nodo alla gola.
Le cose vanno bene, tra di noi.Dissi, omettendo volontariamente il punto 'trascorreremo qualche giorno fuori, in Finlandia per il nostro anniversario', ma non perché non volessi che Draco lo sapesse chissà per quale motivo, semplicemente perché era una cosa personale e non ritenevo che Draco dovesse sapere tutto della nostra vita.
E non sarà di certo il ritorno di Ronald a.. cambiare le cose.Beh, di questo dovevo ancora convincermene io. "Fortuna che silente sta rimandando in dietro il suo paladino delle Cause Perse.. Potter ritorna.. il mondo magico fa festa ma non cambia assolutamente niente." La notizia si era diffusa in fretta. Al Ministero tutti ne parlavano da quella mattina. Era una notizia splendida, stavano tornando tutti.
Ci vuole ben altro per cambiare questo mondo, e tu dovresti saperlo."Sai che cosa dobbiamo fare con le passaporte? Mia madre è stufa di stare in vacanza, al mungo hanno bisogno di lei."
Devi chiedere al dipartimento trasporti. Per il momento, credo che tua madre debba restare a casa a curare le fantastiche rose del suo giardino. O muoversi usando altri mezzi, come la scopa.*La strega perfetta.*