Parlare di Silente

Dopo aver finito il pattugliamento di Hogsmeade, Potter decise di andare a prendersi da bere, e visto che era vicino alla stamberga, andò dritto verso la testa di porco.
Era sera tardi, le stelle ben visibili sul cielo terso, facevano presagire una giornata particolarmente assolata per il giorno dopo. Spingendo la porta con una mano, Potter entrò e vide quel luogo che non vedeva da anni.
Andò verso il bancone e ordinò con voce abbastanza stanca
una burrobirra ghiacciata, grazie.

La Testa di Porco era praticamente deserta, come nella maggior parte delle sere, da molto tempo.
Aberforth se ne stava dietro il bancone, fingendo di sistemare vecchie bottiglie: non ricordava nemmeno lui quand'era stata l'ultima volta che qualcuno aveva ordinato del Vino Elfico.
La porta si aprì ed un ragazzo arrivò al bancone, ordinando una Burrobirra ghiacciata.
Aberforth la fece levitare fino al bancone, dando al ragazzo anche un bicchiere.
Fu solo dopo averlo osservato a lungo che lo riconobbe.
Potter? Che cosa ci fai tu qui, in giro a quest'ora? Non sapevo nemmeno che fossi tornato in Inghilterra! commentò con leggera sorpresa.

Il vecchio Abe si voltò riconoscendolo, Harry salutò il fratello del Preside con un rispettoso
Salve
tenendo le mani sul boccale.
Sono tornato da poco da un viaggio d'allenamento.
Lei come sta, signore?

Ab scrollò il capo con fare noncurante.
Oh, io sto abbastanza bene, come sempre. Apparte il fatto che gli affari qui vanno da schifo. Per fortuna non devo pagare l'affitto a nessuno, o a quest'ora mi ero già ritrovato a chiedere un prestito a mio fratello. commentò con tono amaro.
Guardò Harry con un vago sorriso.
Malocchio ti ha massacrato? domandò ridacchiando.
Sapeva dell'addestramento di Harry e molte altre cose anche sulle missioni che avevano coinvolto gli altri ragazzi: Albus gliene aveva parlato, guadagnandosi più che altro occhiatacce ed insulti.

Correva brutto sangue tra i due fratelli silente, Harry lo sapeva.
Strinse il boccale e disse
E' un eufemismo, ma ne è valsa la pena.
poi guardò il locale, Harry rispose
Sarà per il divieto di smaterializzazione, vedrà che presto, quando riaprirà Hogwarts, andranno meglio.
ricordò quando proprio li aveva organizzato l'Es, abbassò la testa e fissò la bevanda, ne buttò giù un sorso e disse
Ha notizie di Silente?

Ab annuì alle parole di Harry, poco convinto.
Il divieto di Materializzazione... forse non era solo quello, la gente di quei tempi sembrava davvero terrorizzata dall'idea di trovarsi un Mangiamorte dietro ogni angolo.
Allargò le braccia alla domanda di Harry.
Lo sai meglio di me, Potter. Quello sta sempre su alla scuola o sparisce chissà dove... mi fa avere sue notizie solo quando gli serve un favore. commentò col solito tono aspro di quando parlava di suo fratello.
Scrollò le spalle, mettendosi a strofinare il bancone con un vecchio straccio.
Sarà impegnato nell'ultimare una delle sue mirabolanti scoperte, no? concluse.

Il professore fa quello che può
tentò di difenderlo Potter, aggiungendo
.. non so che cosa stia combinando, ma mi è sembrato stanco ultimamente.
Parlava di Horcrux viventi..
mormorò Potter per essere sentito solo dal proprietario della testa
Pensa che Voldemort ne abbia creati due.

Aberforth scrutò Harry, facendosi serio d'un tratto.
Sì, ne ho sentito parlare. Due o tre settimane fa sono stato a Grimmauld Place, ne stavano parlando Sirius e Remus. I due gemelli, no? commentò, evitando di alzare troppo la voce, ma non c'era comunque pericolo di essere sentiti lì: chi aveva mai fatto caso a quello che accadeva alla Testa di Porco?
Scosse il capo lentamente.
Non so Potter, la faccenda si sta facendo troppo seria. Ci stanno finendo di mezzo un sacco di innocenti, e mio fratello sembra non sapere più da che parte girarsi. commentò amaramente.
Alzò lo sguardo su Harry, fissandolo dritto negli occhi con i suoi, azzurri e penetranti tanto quanto quelli di suo fratello Albus.
Secondo me la miglior mossa in questo momento sarebbe quella di arrenderci e smetterla di farci ammazzare.
Sapeva che con quella frase si sarebbe attirato addosso le ire di Potter, ma non gli importava: era ciò che pensava, e lui aveva sempre detto ciò che gli passava per la testa.